Momentismo all'Harbour
Sono le 11.10. Devo scrivere. Devo scrivere per Momentismo di Lettere Animate. La mia casa editrice. Devo scrivere quello che vedo. Quello che faccio. Ma senza descrivere emozioni. E senza usare metafore. Come se fossi... No. Sarebbe una metafora e io non la posso usare, la metafora. È vietata. Allora non la scrivo. Mi siedo con il mio IPad sulla panchina che affaccia sull'harbour, quello di Sydney. Quello dell'opera house. Scelgo questa panchina perché affaccia sul mare. E s...ulla strada. E c'e sempre tanta gente. In strada. Ma anche in mare. Un ferry parte dal molo tre. É grande. È carico. Va verso la spiaggia. Un ferry parte dal molo due. È piccolo. È vuoto. Va verso l'isola, Cockatoo island. Ma è quasi notte a Sydney. Sono le 19, le 11 in Italia. E sull'isola, a quest'ora, non ci va nessuno. O quasi. I ferry partono dal molo 2 e 3 e tagliano il mare come se... No. No. Anche questa sarebbe una metafora. E io, le metafore, non le posso usare. Sono vietate. E allora mi giro. Guardo dall'altra parte, perché altrimenti va a finire che una metafora ci scappa. Come se... Ma no. Basta. Sarebbe una metafora. E c'è il divieto. Cambio lato. Guardo la panchina. La panchina dell'uomo che ogni giorno, tutti i giorni, dà da mangiare ai piccioni. È coperto dai piccioni. E lancia loro semi. E lancia loro pane. E quelli si radunano intorno a lui. Volano su di lui. E lui gli dà cibo. E loro mangiano. Come se... No. No. No. Non si può dire. No. Sarebbe una metafora. È vietato. Vabbè allora me ne vado. Vado al pub. Sì. Questo si può dire, non è una metafora. E non è vietata. E allora vado. E bevo. E mi ubriaco. E niente metafore. Quelle no. Quelle fanno male. E sono vietate. #Momentismo #LettereAnimate #ScritturaCreativa
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